Mangrovia e Ittica siciliana sono due aziende siciliane che si occupano rispettivamente di coltivazione e allevamento ittico con la tecnica dell’acquaponica e di riproduzione di specie d’acqua dolce (prevalentemente persico trota).

Con il presidente Giuseppe Conte durante la premiazione di Mangrovia e Ittica siciliana presso Confagricoltura Roma.

Dall’unione delle competenze negli ambiti acquaponica e acquacoltura nasce una collaborazione che ha lo scopo di fornire supporto a privati ed aziende che intendano avvicinarsi a questi mondi.

Acquacoltura, idroponica e acquaponica (che altro non è che l’unione delle prime due in un unico sistema sostenibile), sono probabilmente il futuro delle produzioni ittiche ed agricole nel mondo.

Ci viene spesso chiesto come approcciarsi in prima battuta all’idroponica e all’acquaponica e che costi può avere un sistema sperimentale.

Dobbiamo premettere che le variabili sono tante: spazio a disposizione, tipologia di piante da coltivare, presenza di acqua a costi ridotti, budget, temperatura della zona ecc.

In breve uno schema per inquadrare l’argomento rispondendo alle domande più comuni:

Hai poco spazio? Lavora con sistemi verticali, più costosi ma d’altronde non hai alternative. I sistemi più comuni sono NFT (canaline forate in cui scorre la soluzione nutritiva) o torri verticali (la soluzione cade dall’alto e bagna le radici delle piante poste attorno alla torre).

Sistema con NFT

Sistema con torri verticali

Non hai problemi di spazio? Puoi lavorare in orizzontale risparmiando tanti soldi! Per capire quali sistemi usare continua a leggere.

Vuoi coltivare piante da foglia (lattughe, bieta, sedano, basilico, cavolo, prezzemolo, menta ecc.)? Se non hai problemi di spazio lavora in orizzontale col sistema floating, il più economico e funzionale. Se hai problemi di spazio usa NFT o torri verticali.

Sistema floating

Vuoi coltivare piante da frutto (pomodori, melanzane, peperoni, fragole ecc.)? Usa i sistemi NFT o a letto di crescita (vasche piene di argilla espansa in cui la soluzione nutrutiva scorre con vari sistemi, bagnando le radici).

Coltivazione di fragole in torri verticali

Che concimi usare in idroponica? Puoi usare prodotti specifici, già tarati ma piuttosto costosi o normali concimi chimici che puoi reperire a pochi centesimi al chilo, basterà che il rapporto NPK (azoto, fosforo, potassio) sia adeguato alle piante che vuoi coltivare; ti basta chiedere al negoziante un concime chimico per piante da foglia o da frutto. Puoi usare concimi chimici in granuli o in polvere, basta scioglierli prima in un po’ d’acqua. Ricorda che le radici assorbono sempre e comunque ioni nitrato, fosfato e potassio, più i microelementi: qualsiasi sia l’origine, la molecola assorbita è sempre identica. Se ci stai pensando sappi che non puoi usare concimi biologici o organici (letame, compost ecc.) in quanto non sono mineralizzati e quindi non sono subito disponibili per l’assorbimento.

Come tarare la quantità di concimi? Ogni pianta ha necessità differenti. Innanzitutto devi acquistare una sonda che misuri i sali disciolti in acqua (TDS meter), l’unità di misura utilizzata è il ppm (parte per milione) o l’EC. In linea generale segui queste indicazioni: misura la quantità di sali disciolti nella tua acqua di partenza prima di mettere qualsiasi concime. Ad esempio avrai un valore di 400 ppm. Se vuoi coltivare piante da foglia aggiungi tanto concime quanto basta a salire da 400 ppm a 650 ppm (cioè +250 ppm dal valore base della tua acqua). Se vuoi coltivare  piante da frutto aggiungi concime fino ad arrivare a 1000-1200 ppm (cioè +600-800 ppm dal valore base della tua acqua). Non scordare mai di aggiungere i microelementi, segui le dosi riportate in etichetta.

In acquaponica sarà necessario fare integrazioni di micronutrienti, ferro in primo luogo, o altri nutrienti necessari a supplire eventuali carenze (ad esempio fosforo e potassio se si coltiva il pomodoro).

Sonda TDS

Come regolare il pH? Avrai letto che le radici hanno un assorbimento ottimale ad un pH leggermente acido, pari a circa 6. L’acqua dei nostri rubinetti è solitamente ad un pH di 7-7.5. Ricorda che per una coltivazione domestica un pH 7 è sufficiente per lavorare senza problemi, se il pH è superiore sarebbe il caso di correggerlo un po’. Come si corregge il pH? Prima di tutto devi acquistare una sonda. Per correggere l’acidità dell’acqua e far scendere il pH devi usare un acido (il migliore è l’acido nitrico), se devi farlo salire devi usare una base (ad esempio bicarbonato di sodio). Per fare le correzioni usa piccolissime quantità per volta, aspetta alcune ore e rimisura il pH. Non esagerare mai con i correttori altrimenti avrai sbalzi continui che uccideranno le piante e ti costringeranno a ricominciare d’accapo. Meglio tenere il pH a 7 piuttosto che combattere per giorni con acidi e basi.

In acquaponica il valore ottimale di pH è 7, sarà necessario quindi un compromesso tra idroponica e acquaponica e mantenere questo valore medio.

Sonda pH

Come gestire la temperatura e l’ossigenazione?  Con i climi più caldi di alcune regioni d’Italia ci possiamo scontrare con temperature ambientali che possono raggiungere i 40 gradi. Come comportarsi? Cercare di mettere in ombra la vasca di raccolta dell’acqua, sia che parliamo di idroponica che di acquaponica; tutte le parti esposte al sole devono essere bianche o comunque di un colore chiaro e riflettente; la temperatura è un problema relativo, la cosa fondamentale è garantire una buona ossigenazione! Ricorda che all’aumentare della temperatura dell’acqua essa perde la capacità di trattenere l’ossigeno la cui concentrazione quindi scende clamorosamente. Se in inverno, con acqua a 12-15 gradi non avremo bisogno di un ossigenatore (nel sistema floating o DWC è sempre consigliato), in estate è indispensabile. Garantendo una buona ossigenazione dell’acqua le radici sopravviveranno anche ad alte temperature. Quindi no panico, inserite un ossigenatore ben dimensionato: per una vasca da 50 litri può bastare una pompetta da acquario, per una vasca più grossa inserite un compressore da laghetto, con consumi elettrici dai 35 w in su.

Compressore per ossigenazione

Come gestire i pesci e che impegno richiedono in acquaponica? I pesci non sono giocattoli, hanno bisogno di cure particolari. Nella vasca ad essi dedicata sarà necessario inserire un filtro (in cui si insedia la flora batterica che trasforma l’ammoniaca in nitrito e poi in nitrato – che è il concime essenziale per le nostre piante) alimentato da una pompa di ricircolo (come quelle da acquario); inoltre inseriremo un ossigenatore indispensabile se si lavora con molto pesce e in ogni caso in estate (non scordiamo che all’aumentare della temperatura dell’acqua la quantità di ossigeno disciolto scende pericolosamente). Una vasca adeguata deve essere almeno da 500 litri, meglio se 1000. Ricorda di posizionarla all’ombra e di oscurare le pareti per evitare la formazione di alghe. Attenzione a dove posizionate la vasca, 500 litri potrebbero danneggiare un balcone o un tetto. I pesci dovrebbero mangiare una volta al giorno ma sono capaci di digiunare anche per 30 giorni (chiaramente è una situazione da evitare).

Persico trota

Come gestire la vasca di raccolta dell’acqua in idroponica? La vasca contiene la pompa di ricircolo dell’acqua ed è qui che aggiungiamo l’acqua e i concimi. Deve essere totalmente al buio per evitare la formazione di alghe e in luogo ombreggiato per evitare si surriscaldi. Sarebbe ottimale una vasca da almeno 200 litri. Evitiamo di scendere sotto i 100 litri.

Ti ricordo che Ittica siciliana e Mangrovia offrono regolarmente consulenze sul posto e a distanza per progettazione e costruzione di impianti e formazione.

Bene, se ti sei già appassionato e vuoi approfondire ti invito a continuare la lettura.

  • Per chi vuole iniziare una sperimentazione per capire il funzionamento dei sistemi acquaponici o idroponici in previsione di una attività lavorativa vera e propria, consigliamo un impianto non troppo piccolo che non sarebbe rappresentativo di una produzione reale.
    Orientatevi su qualcosa almeno da 200-300 piante scegliendo se usare NFT (Nutrient Film Tecnique), floating system (o raft), o grow bed in base al tipo di colture che avete intenzione di portare avanti in futuro. Ad esempio inutile provare col floating se in futuro siete interessati al pomodoro (che richiede nft o grow bed).
  • Ma i costi?
    Il costo per un impianto piccolino e sperimentale idroponico può andare dai 300 euro in su a seconda del tipo e se lo acquistate o auto-costruite. Per quanto costruire il proprio sistema permetta di conoscerne a fondo il funzionamento, in una prima fase consigliamo di acquistarne uno o farselo costruire da aziende ad hoc per evitare di commettere una serie di errori che non faranno altro che rendervi difficile la vita, facendovi perdere tempo e denaro e deconcentrandovi da quelle che sono le osservazioni importanti da fare durante l’accrescimento delle piante e dei pesci (se si tratta di un sistema acquaponico).
  • Qual è il sistema idroponico più economico?
    Il più economico e facile da gestire è il floating (per piante a foglia larga), il più caro e complesso da gestire l’NFT (tutti i tipi di piante sia da foglia che da frutto). Il primo richiede una vasca di circa 30-40 cm, dei pannelli galleggianti e un sistema di areazione; il secondo richiede una serie di tubazioni, giunti, raccordi, pompe, ecc. e una notevole quantità di ore di manodopera per costruzione e installazione. Risulta ben chiaro il motivo per cui il floating system sia più economico a parità di piante coltivate.I sistemi già in commercio, per uso domestico, sono quasi tutti in NFT, costano dai 50 euro in su e sono funzionali ma approssimativi, un bel giocattolo insomma. Esistono anche sistemi DWC (dei vasi contenenti la soluzione nutritiva e ben ossigenati) funzionali ma molto costosi e quasi sempre per piante singole; i prezzi di questi sistemi vanno dai 35€ in su per una singola pianta.
    Ittica siciliana costruisce e commercializza impianti NFT di tutte le dimensioni con una certa ricercatezza nei materiali usati e nei dettagli di design a prezzi certamente più bassi, a parità di piante di un DWC; ad esempio un sistema da 72 piante (con struttura in legno, completo anche di vasca di raccolta, pompa di ricircolo, sonda per il monitoraggio dei nutrienti disciolti) ha un prezzo di 580€.

    Alcuni dei sistemi prodotti da Ittica siciliana

    Andando ai sistemi non più domestici ma su piccola scala, per un floating di 100 m2 in idroponica potremmo partire da una spesa di circa 3000 euro esclusa la serra (di certo non vi consigliamo una “serretta” leggera da acquistare online) che include la struttura in metallo, il telo impermeabilizzante, la soffiante, il sistema di diffusione dell’aria, i pannelli galleggianti forati e i vasetti. Un sistema del genere può farci produrre fino a 2400 piante per ciclo (a seconda del tipo di piante la distanza tra l’una e l’altra varia facendo cambiare il numero totale che è possibile accogliere).
    Se la nostra scelta ricade su un sistema grow bed, a parità di piante, il prezzo può salire parecchio, salendo a anche a 8000 € o più a seconda dei materiali impiegati per la costruzione del sistema.
    Ancora per un equivalente numero di piante da coltivare in NFT il prezzo può tranquillamente triplicarsi a causa degli elevati costi di acquisto delle canaline, dei giunti ecc.
    Teniamo a sottolineare che questi prezzi si riferiscono a impianti funzionali ma essenziali, ovvero privi di sonde, automatismi, sistemi di riscaldamento o refrigerazione ecc. In tal caso i costi possono aumentare all’infinito.

  • Se voglio lavorare in acquaponica?
    Il bello dell’acquaponica è che se vuoi separare il sistema idroponico da quello di acquacoltura tendenzialmente basta chiudere due passanti. Va tenuto conto che nell’acquaponica oltre al sistema idroponico dobbiamo sommare un piccolo allevamento di pesce vero e proprio; ciò comporta vasca, areatore, filtro, possibilmente una lampada UV e ovviamente delle cure che le sole piante non richiedono. Questa è la ragione per cui se al nostro sistema idroponico vogliamo associare i pesci i prezzi possono salire parecchio. Questo non deve comunque spaventare, abbiamo a disposizione competenze e tecnologie per ogni evenienza.
  • Che pesci usare in acquaponica?
    Ittica siciliana può fornire persico trota di ogni taglia; si tratta di un pesce carnivoro, già abituato ai mangimi, molto resistente alle condizioni ambientali più estreme, con carni eccellenti da mangiare. QUI un approfondimento sul persico trota.

    Persico trota in impianto acquaponico – Mangrovia

    Si parla spesso della tilapia, pesce non allevato in Italia in quanto necessità di temperature superiori ai 12 gradi e le sue carni, di pessima qualità, non hanno alcun mercato.
    Il pesce rosso cresce bene ma è privo di qualsiasi mercato, ci troveremo ad alimentare un semplice “trasformatore” di mangime in escrementi.

Concludendo: la scelta sul tipo di impianto con cui iniziare questo viaggio sta a voi, noi consigliamo di iniziare con un numero non troppo ridotto (dalle 200 piante in su). Decidete che tipo di piante volete coltivare, le più semplici sono quelle a foglia larga, le più complesse quelle da frutto. Stabilite quindi il sistema da adottare e rivolgetevi a degli esperti per un sistema ben fatto o almeno per dei consigli validi.

L’acquaponica è la scelta sicuramente più soddisfacente, ecologica e d’impatto anche a livello comunicativo ma chiaramente risulta essere più costosa e complessa.

Non abbiate paura di un nuovo progetto, specialmente se fa bene all’ambiente!


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